Breaktime by Aidan Chambers

Breaktime by Aidan Chambers

autore:Aidan Chambers [Chambers, Aidan]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Non appena mi sedetti capii che non ero normale. Da quando avevamo lasciato il pub mi sentivo come una marionetta artritica. Rigido, ma incapace di stare in piedi senza essere aiutato. Il mal di testa, durante i due minuti di camminata dal pub al mercato coperto, per la quale i miei compagni mi avevano sostenuto uno da una parte e uno dall’altra, era passato da un’eruzione vulcanica ad un getto di sifone del seltz. Dentro di me, volevo vomitare; fuori, ne ero stranamente certo, la mia faccia si presentava con un ampio sorriso e occhi sgranati. Non sapevo dove mi stavano portando, né in quel momento mi importava.

«Perché mi portate in prigione?» dissi quando entrammo nel capannone, perché era quello che mi sembrava.

Ci fu un diverbio tra Robby e un custode attaccabrighe. Ascoltai e capii per intero la loro conversazione.

«Dobbiamo comportarci per il verso giusto e fregarcene dei nostri padri o ci darà fastidio» dissi a Robby seriamente quando fummo seduti e mi sentii meglio per il fatto di non dover stare più in piedi.

«È più o meno così, amico» disse, dandomi una pacca sul ginocchio.

Studiai la stanza attentamente.

«Perché siamo venuti a un incontro di preghiera?» chiesi.

Ma non ricevetti risposta.

«O stanno tutti dormendo?»

«Sognano» disse Robby. «Sono degli addormentati che si credono svegli. Nient’altro.»

«Qualcuno dovrebbe dirglielo» dissi io.

«Dubito che ascolterebbero.»

«Non era così brillo dopo cinque pinte» disse Jack.

«Chi?» chiesi, chinandomi sopra Robby per sentire la risposta di Jack.

«Non importa, Meraviglia. Ti staremo dietro.»

Robby mi spinse indietro, risistemandomi sulla sedia.

Comparvero due uomini al tavolo che stava di fronte alle file serrate di sedie. Uno si sedette. L’altro rimase in piedi. Quello seduto mi inquietava. Mi sembrava di conoscerlo. La faccia: alcuni lineamenti immediatamente riconoscibili, altri sconosciuti. Una perturbante cacofonia visiva.

«Compagni» disse l’uomo in piedi con voce fastidiosa. Alto, con pochi capelli, la faccia molle, insopportabile urlatore. «Il nostro ospite di questa sera non ha bisogno di presentazioni. Siamo tutti a conoscenza dei suoi innumerevoli successi e del suo impegno nei confronti della causa della classe lavoratrice.»

Guardai e ascoltai e vidisentii in uno stato di totale stordimento mentale.

L’uomo in piedi proseguì «la gente del governo la gente della solidarietà il partito della gente la politica della gente la gente della sinistra i socialistimilitantinelpartitodannoilbenvenuto»

Uno scroscio di lampadine che esplodevano sfrigolando.

L’uomo in piedi si sedette, l’uomo seduto si alzò in piedi.

E parlò; una precisione eloquente.

L’uomo sedutoalzato che parlava si sedette.

Le lampadine che esplodevano sfrigolando scrosciarono di nuovo.

«Un gran mucchio di sciocchezze» gridò Jack attraverso la cascata.

«Tutte stronzate» disse Ditto con una smorfia a forma di sorriso.

Robby era il Vesuvio prima che Pompei ricevesse ciò che storicamente le spettava. Silenzio nel capannone. L’uomoalzatoseduto si alzò di nuovo.



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